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27/02/2023
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[image id="
17173020" clear="false"]Giuseppe Sinesi: visioni interiori contemporanee. Oculato racconto “unicum ed elegante” senza tempo
https://notizieinunclick.com/giuseppe-sinesi-visioni-interiori-contemporanee-oculato-racconto-unicum-ed-elegante-senza-tempo/
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10 FEBBRAIO 2023
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TORINO – “La prima cosa nell’arte è il pensiero…”. Ci pare che Giuseppe Sinesi – l’artista di cui parliamo oggi – sia partito da questo concetto di Leonardo, a cui successivamente ha aggiunto le visioni del suo occhio interiore e le sensazioni più profonde per trasmettere il concetto creativo dei propri valori espressivi estrapolati dall’osservazione del caleidoscopico contemporaneo della realtà
Dopo 10' che studiavamo per la prima volta i suoi quadri ci sono automaticamente apparse agli occhi – forse per attinenze antitetiche – le opere di Emilio Vedova (1919-2006); allora abbiamo ringraziato Sinesi, per averci fatto scoprire un altro aspetto dell’arte. La grandezza, comunque espressa, di tutte le cose create con sensibilità e passione, armonia ed equilibrio, è sempre un momento di straordinaria crescita!
Questo perché, paradossalmente, pur se posti su due estremi, Vedova e Sinesi esprimono le stesse cose: due volti della stessa medaglia.
Di qua (Vedova), grandi creazioni che parlano di forte energia astratta/estratta dall’interiore di un uomo vivacissimo ed estroso e dalla sostanza delle cose, in opere che non sono solo “fuori cornice” ma “opere fuori dall’opera” proiettate verso l’osservatore, con la potenza dei colori… quei rossi, quei neri, così intensi… che sembrano “esplodere”.
Di là (Sinesi), opere piccole e di medie dimensioni, espresse con la stessa forza ed energia ma più trattenute, appartenenti ad uomo che ci appare molto attento e riflessivo, equilibrato, con colori e tenuità cromatiche frutto di ricerche e di infinità sensibilità, forme delicate e semplicemente accennate, “riscritte”, ricostruite, in messaggi che l’autore non vuole urlare ma sussurrare con tatto, pur di messaggi, temi ed argomenti forti o importanti.
Conclusione: la grandezza di un messaggio, quando è così vissuta, è sempre incontenibile ed efficace, in qualunque lingua venga espressa.
Decostruire e ricostruire un paesaggio, ad esempio (ma anche reimpostare un carattere, un’emozione di un uomo, di un volto…) è prima di tutto opera mentale; l’interiorizzazione delle suggestioni, dei pensieri, delle emozioni… creati da quell’immagine e successivamente decontestualizzarli in una visione semi onirica e poi “raccontarli”, con mani dotate, fa nascere l’incanto delle tenui cromie di Sinesi così tanto ricercate e curate, in un equilibrio di forme che creano un evento armonico rilucente di interiori luminosità.
Questo perché non è la Natura in quanto tale oggetto d’interesse dell’artista, poiché il suo DNA particolare afferente all’arte spinge la sua attenzione verso la rivelazione del non visibile che quella immagine racchiude nei suoi concetti di esistere e di vivere, che è poi l’animus di tutte le cose. Con nessuna banalità interpretativa e senza mai cadere nello scontato.
Le sue opere non sono da leggere come una somma algebrica di colori, luce e forme, di materia, quindi, ma connotazioni di umori, emozioni e percezioni pescati nei cassetti della memoria col pensiero e filtrati nel profondo dei sogni per comunicare sulla tela una pur intuibile realtà, ma espressa come percezione dell’assoluto che include il tutto, anche una riproposizione dell’indefinito, dunque di immaterialità, di spiritualità quindi.
La decifrazione delle sue “creature” diventa perciò un processo di lettura personalizzato, di un linguaggio poli lingue diretto a tutti, con l’evidente possibilità di coinvolgimento dell’osservatore in gradazioni crescenti legate ai tempi di osservazione e immedesimazione nel “corpus”.
In una dimensione che non appartiene al figurativo iconico, ma al concetto di astrazione, ovviamente di separazione, si è portati a pensare che le opere di Sinesi siano mancanti di qualche componente, ovvero affermanti qualche negazione; ed in effetti così è ma solo per la sfera del figurato evidente, del comunemente riconoscibile, così non è per tutto il resto. Guardare attraverso le cose, comprenderne l’essenza ed i principi fondamentali, le ragioni nascoste, non è cosa facile né da tutti. Questo artista possiede la capacità di porsi ad un livello diverso, superiore, che osserva e comunica poco della comune visione inerente la resa del vero e molto del meno evidente, con un linguaggio attento e sensibile, in visioni accattivanti che trasformano sia il classico sia il moderno in immagini atemporali, molto originali.
Come ha scritto di lui la collega giornalista e critico d’arte Elisa Bergamino:
”…un’accurata, selezionata gamma di colori armonizza i particolari ricchi di suggestioni artistiche di cui Giuseppe Sinesi, spirito pensoso, Artista che sfugge ad ogni tentativo di attribuzione ad una precisa collocazione stilistica. Tele che assumono un’originale, autentica autorevolezza estetica merito del suo saper cogliere incanti che ad altri sfuggono. Nel silenzioso angolo del suo studio che sembra ignorato dal tempo, il Maestro produce con uso molto oculato del colore, opere pregevoli, tele di grande eleganza con stile molto personale germogliante da pensieri istintivi, genuini, percettivi che vanno oltre la corteccia superficiale della materia prima, per accedere all’intima sostanza delle cose, mettendo in evidenza la sostanza, la radice, il substrato della vita stessa…”.
L’oculato uso di questo suo mix: una mente attenta, un cuore sensibile ed una “pancia” (istinto) ricca di forza espressiva, trasforma l’impianto dell’opera di Sinesi in un racconto “unicum ed elegante” che abbraccia il visitatore con un abito mai fuori moda, senza tempo, caldo e accogliente, e lo conforta con la sua affabulazione pittorica, i suoi virtuosismi armonici di impronta informale per momenti di assoluto piacere e godimento.
Nell’originale foto, un ardito accostamento dicotomico dell’arte, realizzato dallo scrivente.
A sinistra Emilio Vedova con “Etica ed estetica del segno…”; a destra Giuseppe Sinesi con “2022Baghdadontv22’150×200”:
uguale “grandezza espressiva“, incontenibile, dei messaggi estratti/astratti dalla realtà
egualmente efficace, sia urlata che sussurrata.
P.S. Per chi volesse approfondire questo artista è facile cercarlo in rete.
Franco Cortese Notizie in un click
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TORINO – “La prima cosa nell’arte è il pensiero…”. Ci pare che Giuseppe Sinesi – l’artista di cui parliamo oggi – sia partito da questo concetto di Leonardo, a cui successivamente ha aggiunto le visioni del suo occhio interiore e le sensazioni più profonde per trasmettere il concetto creativo dei propri valori espressivi estrapolati dall’osservazione del caleidoscopico contemporaneo della realtà
Dopo 10' che studiavamo per la prima volta i suoi quadri ci sono automaticamente apparse agli occhi – forse per attinenze antitetiche – le opere di Emilio Vedova (1919-2006); allora abbiamo ringraziato Sinesi, per averci fatto scoprire un altro aspetto dell’arte. La grandezza, comunque espressa, di tutte le cose create con sensibilità e passione, armonia ed equilibrio, è sempre un momento di straordinaria crescita!
Questo perché, paradossalmente, pur se posti su due estremi, Vedova e Sinesi esprimono le stesse cose: due volti della stessa medaglia.
Di qua (Vedova), grandi creazioni che parlano di forte energia astratta/estratta dall’interiore di un uomo vivacissimo ed estroso e dalla sostanza delle cose, in opere che non sono solo “fuori cornice” ma “opere fuori dall’opera” proiettate verso l’osservatore, con la potenza dei colori… quei rossi, quei neri, così intensi… che sembrano “esplodere”.
Di là (Sinesi), opere piccole e di medie dimensioni, espresse con la stessa forza ed energia ma più trattenute, appartenenti ad uomo che ci appare molto attento e riflessivo, equilibrato, con colori e tenuità cromatiche frutto di ricerche e di infinità sensibilità, forme delicate e semplicemente accennate, “riscritte”, ricostruite, in messaggi che l’autore non vuole urlare ma sussurrare con tatto, pur di messaggi, temi ed argomenti forti o importanti.
Conclusione: la grandezza di un messaggio, quando è così vissuta, è sempre incontenibile ed efficace, in qualunque lingua venga espressa.
Decostruire e ricostruire un paesaggio, ad esempio (ma anche reimpostare un carattere, un’emozione di un uomo, di un volto…) è prima di tutto opera mentale; l’interiorizzazione delle suggestioni, dei pensieri, delle emozioni… creati da quell’immagine e successivamente decontestualizzarli in una visione semi onirica e poi “raccontarli”, con mani dotate, fa nascere l’incanto delle tenui cromie di Sinesi così tanto ricercate e curate, in un equilibrio di forme che creano un evento armonico rilucente di interiori luminosità.
Questo perché non è la Natura in quanto tale oggetto d’interesse dell’artista, poiché il suo DNA particolare afferente all’arte spinge la sua attenzione verso la rivelazione del non visibile che quella immagine racchiude nei suoi concetti di esistere e di vivere, che è poi l’animus di tutte le cose. Con nessuna banalità interpretativa e senza mai cadere nello scontato.
Le sue opere non sono da leggere come una somma algebrica di colori, luce e forme, di materia, quindi, ma connotazioni di umori, emozioni e percezioni pescati nei cassetti della memoria col pensiero e filtrati nel profondo dei sogni per comunicare sulla tela una pur intuibile realtà, ma espressa come percezione dell’assoluto che include il tutto, anche una riproposizione dell’indefinito, dunque di immaterialità, di spiritualità quindi.
La decifrazione delle sue “creature” diventa perciò un processo di lettura personalizzato, di un linguaggio poli lingue diretto a tutti, con l’evidente possibilità di coinvolgimento dell’osservatore in gradazioni crescenti legate ai tempi di osservazione e immedesimazione nel “corpus”.
In una dimensione che non appartiene al figurativo iconico, ma al concetto di astrazione, ovviamente di separazione, si è portati a pensare che le opere di Sinesi siano mancanti di qualche componente, ovvero affermanti qualche negazione; ed in effetti così è ma solo per la sfera del figurato evidente, del comunemente riconoscibile, così non è per tutto il resto. Guardare attraverso le cose, comprenderne l’essenza ed i principi fondamentali, le ragioni nascoste, non è cosa facile né da tutti. Questo artista possiede la capacità di porsi ad un livello diverso, superiore, che osserva e comunica poco della comune visione inerente la resa del vero e molto del meno evidente, con un linguaggio attento e sensibile, in visioni accattivanti che trasformano sia il classico sia il moderno in immagini atemporali, molto originali.
Come ha scritto di lui la collega giornalista e critico d’arte Elisa Bergamino:
”…un’accurata, selezionata gamma di colori armonizza i particolari ricchi di suggestioni artistiche di cui Giuseppe Sinesi, spirito pensoso, Artista che sfugge ad ogni tentativo di attribuzione ad una precisa collocazione stilistica. Tele che assumono un’originale, autentica autorevolezza estetica merito del suo saper cogliere incanti che ad altri sfuggono. Nel silenzioso angolo del suo studio che sembra ignorato dal tempo, il Maestro produce con uso molto oculato del colore, opere pregevoli, tele di grande eleganza con stile molto personale germogliante da pensieri istintivi, genuini, percettivi che vanno oltre la corteccia superficiale della materia prima, per accedere all’intima sostanza delle cose, mettendo in evidenza la sostanza, la radice, il substrato della vita stessa…”.
L’oculato uso di questo suo mix: una mente attenta, un cuore sensibile ed una “pancia” (istinto) ricca di forza espressiva, trasforma l’impianto dell’opera di Sinesi in un racconto “unicum ed elegante” che abbraccia il visitatore con un abito mai fuori moda, senza tempo, caldo e accogliente, e lo conforta con la sua affabulazione pittorica, i suoi virtuosismi armonici di impronta informale per momenti di assoluto piacere e godimento.
Nell’originale foto, un ardito accostamento dicotomico dell’arte, realizzato dallo scrivente.
A sinistra Emilio Vedova con “Etica ed estetica del segno…”; a destra Giuseppe Sinesi con “2022Baghdadontv22’150×200”:
uguale “grandezza espressiva“, incontenibile, dei messaggi estratti/astratti dalla realtà
egualmente efficace, sia urlata che sussurrata.
P.S. Per chi volesse approfondire questo artista è facile cercarlo in rete.
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