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30/04/2022
DI GUERRA, D'AMORE e DI PACE
a cura di Simonetta Pavanello
Palazzo Borelli, Demonte (CN)
dal 30 Aprile al 4 Giugno 2022
Nell’aristocratico scenario di Palazzo Borelli,
Giuseppe Sinesi presenta DI GUERRA,
D’AMORE e DI PACE, una mostra
antologica della sua produzione pittorica, che
segna il ritorno dell’artista dopo anni di lavoro
e di ricerca costanti. Le opere scelte
testimoniano lo studio, la sperimentazione e
l’indagine introspettiva che Sinesi ha maturato
negli anni, un lavoro tenace e meticoloso che
scardina i luoghi comuni e configura nuove
percezioni astrattive. Nelle sue opere troviamo
la sequenza annunciata degli accadimenti,
frammenti di tempo che ricorrono tra la visione
del mondo reale e la sospensione di quello
evocato.
E così torna, come ciclica predizione, il
paventato tema della guerra, della paura
generata dal conflitto che ci fa avvertire con
maggior veemenza, il bisogno di essere in
armonia con l’universo intero, con tutto quello
che ci appartiene e ci circonda.
Le opere intitolate «Migrantes» e «Baghdad on
tv 22’’», aprono il percorso espositivo con un
riferimento al quale non possiamo negare
l’attenzione, visti gli ultimi avvenimenti, ma il
conflitto di Sinesi è lo stesso che combattiamo
tutti quanti, una lotta interiore con la quale
facciamo i conti ogni giorno, anelando a un
armistizio fugace ma necessario.
Le opere scelte seguono un percorso
linguistico fatto di stilemi che ricorrono
sempre nei suoi quadri, impronte che lasciano
un segno di riconoscimento in ogni tassello
compositivo.
Il modus operandi di Sinesi è metodico e
ordinato, la sua ricerca tra forma ed eloquenza
visiva si esprime nelle stesure di colore che
aprono scenari inediti, atmosfere oniriche che
rimandano a una scomposizione modulare
rintracciabile in tutte le sue composizioni.
Non a caso, l’artista parla di “impressioni” e di
memorie imprigionate sulla tela, citazioni
sottese che affiorano dagli strati stesi per
velature, segni grafici che prendono sostanza e
disegnano altrettanti spazi alterati e mutevoli.
La metamorfosi è quella che l’artista sancisce
tra il dato oggettivo e quello vagheggiato, tra
un tempo circolare e un altro rarefatto e
bilicante, nel quale lo straniamento temporale
diventa luogo disatteso ma condiviso con
l’osservatore.
Entrare nella dimensione dell’artista significa
galoppare mondi di cui non si conosceva
l’esistenza, decifrare accumuli di colore, segni
incisi che diventano simboli ricorrenti eppure
singolari, tarsie e cromie che intrecciano linee
e grafismi plastici. Nulla è scontato nelle sue
narrazioni, così i vuoti incolmabili diventano
spazi lasciati liberi a nuove interpretazioni,
mentre le incisioni inchiostrate e marchiate
come matrici calcografiche, integrano parte
della storia che scegliamo di leggere.
Una storia sempre diversa, declinata da
chiunque abbia voglia di rispecchiarsi dentro,
una consonanza armonica che lascia posto
all’improvvisazione, ai fraseggi poetici che si
sprigionano in ogni tratto lasciato sulla
superficie.
Giuseppe Sinesi presenta DI GUERRA,
D’AMORE e DI PACE, una mostra
antologica della sua produzione pittorica, che
segna il ritorno dell’artista dopo anni di lavoro
e di ricerca costanti. Le opere scelte
testimoniano lo studio, la sperimentazione e
l’indagine introspettiva che Sinesi ha maturato
negli anni, un lavoro tenace e meticoloso che
scardina i luoghi comuni e configura nuove
percezioni astrattive. Nelle sue opere troviamo
la sequenza annunciata degli accadimenti,
frammenti di tempo che ricorrono tra la visione
del mondo reale e la sospensione di quello
evocato.
E così torna, come ciclica predizione, il
paventato tema della guerra, della paura
generata dal conflitto che ci fa avvertire con
maggior veemenza, il bisogno di essere in
armonia con l’universo intero, con tutto quello
che ci appartiene e ci circonda.
Le opere intitolate «Migrantes» e «Baghdad on
tv 22’’», aprono il percorso espositivo con un
riferimento al quale non possiamo negare
l’attenzione, visti gli ultimi avvenimenti, ma il
conflitto di Sinesi è lo stesso che combattiamo
tutti quanti, una lotta interiore con la quale
facciamo i conti ogni giorno, anelando a un
armistizio fugace ma necessario.
Le opere scelte seguono un percorso
linguistico fatto di stilemi che ricorrono
sempre nei suoi quadri, impronte che lasciano
un segno di riconoscimento in ogni tassello
compositivo.
Il modus operandi di Sinesi è metodico e
ordinato, la sua ricerca tra forma ed eloquenza
visiva si esprime nelle stesure di colore che
aprono scenari inediti, atmosfere oniriche che
rimandano a una scomposizione modulare
rintracciabile in tutte le sue composizioni.
Non a caso, l’artista parla di “impressioni” e di
memorie imprigionate sulla tela, citazioni
sottese che affiorano dagli strati stesi per
velature, segni grafici che prendono sostanza e
disegnano altrettanti spazi alterati e mutevoli.
La metamorfosi è quella che l’artista sancisce
tra il dato oggettivo e quello vagheggiato, tra
un tempo circolare e un altro rarefatto e
bilicante, nel quale lo straniamento temporale
diventa luogo disatteso ma condiviso con
l’osservatore.
Entrare nella dimensione dell’artista significa
galoppare mondi di cui non si conosceva
l’esistenza, decifrare accumuli di colore, segni
incisi che diventano simboli ricorrenti eppure
singolari, tarsie e cromie che intrecciano linee
e grafismi plastici. Nulla è scontato nelle sue
narrazioni, così i vuoti incolmabili diventano
spazi lasciati liberi a nuove interpretazioni,
mentre le incisioni inchiostrate e marchiate
come matrici calcografiche, integrano parte
della storia che scegliamo di leggere.
Una storia sempre diversa, declinata da
chiunque abbia voglia di rispecchiarsi dentro,
una consonanza armonica che lascia posto
all’improvvisazione, ai fraseggi poetici che si
sprigionano in ogni tratto lasciato sulla
superficie.